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domenica 30 novembre 2008

Affinità di intenti, reciproca stima e considerazione!

A poco più di trent'anni dall'esordio delle radio libere, ci siamo resi conto che la società è cambiata e oggi ci chiede un resoconto di quella stagione, di quella “fantastica avventura” che ci ha visto partecipi assieme a migliaia di altri appassionati di radio in tutta Italia. L'idea di mettere in Rete questo Blog non è quindi un’operazione vintage, anche se inevitabilmente il ricordo delle avventure, delle conquiste legate alla radio è dominante; ma è l’unico modo per parlare della nostra storia, della storia della nostra nazione, attraverso l’avventura chiamata Radio. Parlando anche di tutte quelle persone che hanno legato il loro destino a questo affascinante fenomeno...
Abbiamo iniziato a parlare di quegli amici che sono stati importanti per la crescita della nostra emittente e continueremo a farlo, perché è importante ricordare chi ci ha sostenuto e continua a farlo. Perché l’Etere è una vera passione, un vero culto, e molte persone hanno dedicato gran parte della loro vita, del loro prezioso tempo, rinunciando a divertimenti, trascurando la propria famiglia, per far vedere o far ascoltare qualcosa di diverso al pubblico. Per rendere la gente sempre più libera, per essere più informata, per essere in condizione di pensare con la propria testa, per avere un proprio giudizio, per esprimere le proprie scelte e le proprie opinioni, questo grazie ai tanti mezzi di comunicazione oggi disponibili.

Giuseppe Schilleci è l’amico di cui vogliamo parlarvi. “Pino” per gli amici praticamente è un genio dell’elettronica, lui modesto per com’è, dice che non è vero, ma noi possiamo solo confermarlo. Ma Pino non è solo questo, è una bella persona, seria, piena di bontà e altruismo, un signore di altri tempi. Sempre disponibile a dare una mano a chi chiede aiuto e collaborazione. Come si lega la sua storia con Radio Studio Centro – Consorzio Radiofonico Siciliano è semplice da spiegare. Inizia la sua attività lavorativa a Marineo negli anni settanta come radiotecnico. Ben presto la sua bravura viene riconosciuta da tutti, non solo a Marineo ma anche nei centri vicini. Nel 1976 nascevano le prime radio e televisioni libere locali. La radio era già in funzione nella nostra cittadina, mentre mancavano i segnali delle televisioni locali. Proprio da questa constatazione partì l’interesse di Pino verso questo nuovo mondo che si affacciava all’orizzonte. La sua genialità fece il resto, trovando terreno fertile anche in altre persone che chiamò a collaborare con lui. Partecipando all’installazione del traliccio in montagna per la ripetizione del segnale della prima emittente radiofonica provinciale che aveva sede a Marineo, progettò in che modo poteva offrire alla gente la possibilità di vedere i tanti canali televisivi che trasmettevano nella città di Palermo e che non erano visibili nella zona di Marineo. Come per la radio, sino a quel momento arrivava solo il primo e il secondo canale della RAI. Pino fece quindi la scommessa di dare la possibilità di vedere altre programmazioni televisive. Grazie alla sua idea di libertà, mise a disposizione le sue conoscenze di elettronica, per costruire, in sinergia con una ditta elettronica di Palermo, delle apparecchiature di alta frequenza, chiamati “ponti caldi”, che in pratica erano dei ripetitori banda-banda. Delle apparecchiature da installare in montagna che ricevevano il segnale con una semplice antenna, come un normale televisore, da Monte Pellegrino a Palermo o Monte Cammarata ad Agrigento, ritrasmettendolo in un'altra banda, spesso in fuori banda cioè in una frequenza non vedibile con un normale apparecchio televisivo e questo per avere un segnale più pulito. Pino aveva creato dei ponti di trasferimento come c’è ne sono tanti oggi in commercio, senza l’utilizzo di ricevitori, modulatori e amplificatori che in quel tempo non erano facilmente reperibili, perché eravamo solo agli albori di questo nuovo ed entusiasmante fenomeno chiamato radio e televisione libera. Trasmettendo con pochissima potenza e in fuori banda, il “genio” progettò dei convertitori-amplificatori che di fatto convertivano il segnale, riportandolo sulle frequenze che utilizzano i ricevitori delle televisioni, amplificandolo per poter essere visto senza alcun disturbo. Il progetto ebbe un grande eco e moltissime persone ebbero la possibilità di vedere i film più recenti, i concerti dei cantanti famosi, gli spettacoli registrati dal vivo, potendo partecipare ai ricchi giochi a premi che le televisioni locali trasmettevano, assieme a tutte quelle trasmissioni di informazione e cultura locale. Tutte trasmissioni impensabili per quei tempi di monopolio radio televisivo.
Nel 1985, quando progettammo di installare il nostro ripetitore non ci pensammo due volte a contattare Giuseppe Schilleci per avere dei consigli. Sicuramente con la sua esperienza, la sua preparazione, poteva aiutarci a realizzare nel migliore dei modi il ripetitore per la nostra radio. Ci dette lezione sulle antenne, sui tralicci, sui box da realizzare per ospitare le apparecchiature, sull’areazione degli stessi e su tante cose che in tanti anni di esperienza in montagna aveva imparato. L’esperienze di tanti anni di duro lavoro messe a disposizione di noi giovani ragazzi che avevamo intenzione d’intraprendere questa nuova avventura. Individuò anche il sito dove poter costruire il nostro box, un po’ più piccolo del suo, ma come egli stesso ci promise, tale da poterci entrare in piedi, perché chi va in montagna per lavorare sui ripetitori deve avere il giusto spazio. Infatti i box dei concorrenti, erano delle cabinette alte meno di un metro e per poterci lavorare era necessario stare in ginocchio o peggio ancora sdraiati per terra; e in aperta campagna se in estate poteva anche andare bene, in inverno, con la pioggia o la neve, erano guai seri. Pino è stato ed è tutt’oggi disposto ad ogni sacrificio per far rimanere in funzione tutte le apparecchiature a lui affidate nel corso degli anni da tante televisioni libere, sfidando ora le intemperie, ora il grande caldo. Non curandosi dei giorni di festa o dell’alternarsi del giorno e della notte. Tutto deve essere sempre perfettamente funzionante, il resto non esiste o meglio non può esistere, perché chi come Pino si occupa dell’Etere è sicuramente una persona particolare, un sognatore legato al cielo, non facilmente comprensibile da chi è lontano da questo mondo.
Fortunatamente, Pino sino ad oggi è stato con noi in tutte le battaglie che abbiamo dovuto sostenere. A volte complicate, come quando siamo stati vittime di furti o di sabotaggi per impedirci di trasmettere; e per far ripartire il segnale abbiamo utilizzato delle apparecchiature di riserva e la tanta esperienza di Pino. A volte più semplici, si fa per dire, come quando i fulmini hanno bruciato il ripetitore e abbiamo visto operare in montagna il nostro amico, con pochi attrezzi di fortuna, per riparare il guasto e farci ripartire subito. A conclusione, crediamo che la filosofia di vita per chi fa radio o televisione sia proprio che se qualcosa va storto non ci si deve abbattere perché con l’aiuto di un amico fidato tutto funziona e funzionerà sempre.
Grazie al nostro amico più fidato! Pino Schilleci, domani ci vedremo ancora in montagna perché ci saranno tantissime altre fantastiche avventure radiofoniche da compiere!

Salvo Rallo