Visitate anche il nostro sito istituzionale: www.radiostudiocentro.it*

martedì 31 marzo 2009

Quando sfiori il mondo con la radio in sintonia, se guardi nella Luna vedi il Sole…

Sono poche le canzoni che parlano di radio, anche se la radio è stata il primo mezzo di diffusione della musica.
La musica, che ha iniziato ad affermarsi all’inizio dello scorso secolo, grazie alla radio, nuovo mezzo trasmissivo, prima era diffusa, cioè suonata e fruita nello stesso momento dell'ascolto quindi in diretta. Per questo le trasmissioni si chiamavano di radiodiffusione o meglio di broadcasting.
Fino agli anni quaranta le esecuzioni di concerti erano riprese dal vivo, parecchie anche di musica leggera.
Dovette passare parecchio tempo per arrivare la distribuzione, cioè la registrazione di brani musicali su disco o su nastro magnetico e la vendita al pubblico su vasta scala. Infatti solo dal secondo dopoguerra il disco è diventato la fonte principale per la fruizione di musica, anche via radio.
Vi erano dischi a 78 giri, a 33 giri e 1/3 e vi erano pure dei dischi speciali utilizzati dalle sole radio (di 44 cm di diametro); più tardi arrivò anche il famoso 45 giri. Il disco o il nastro davano alle emittenti radiofoniche la possibilità di trasmettere tanta musica e promuovere, con il supporto delle case discografiche, gli stessi dischi.
Negli anni cinquanta inizia la diffusione di stazioni e ricevitori in Modulazione di Frequenza (FM), una tecnica innovativa per quel tempo, che dava maggiore fedeltà nell’ascolto a differenza delle varie tipologie di trasmissione fino a quel momento utilizzate. Le Onde Lunghe venivano utilizzate per trasferire il segnale radio lontano (ad esempio tra le due coste dell’oceano), le Onde Corte quando vi erano problemi con l’orografia del territorio (il segnale arrivava anche nei paesi circondati da catene montuose) e le Onde Medie, le frequenze maggiormente utilizzate in quei tempi, con trasmettitori di grandissima potenza per poter essere facilmente ascoltabili da chiunque avesse a disposizione un’apparecchio radio, il sogno di tante famiglie, ma con qualità di ascolto davvero molto scarsa.
Il segnale in Modulazione di Frequenza è una tecnica anche in grado di trasportare sulla stessa portante due canali separati, e quindi di trasmettere in stereofonia. Per questi motivi la FM è diventata il canale preferenziale per l'ascolto di musica ad alta fedeltà.
Le radio libere, che hanno adottato sin da subito la Modulazione di Frequenza e la stereofonia, nascendo come uno strumento di intrattenimento incentrato essenzialmente sulla musica, hanno dato un grande contributo allo sviluppo del mercato discografico.
Quindi la radio, la grande invenzione di Guglielmo Marconi, si basava e si basa prevalentemente sull’intrattenimento musicale.
Ma come si è detto poche sono le canzoni che parlano di radio e in questo Post vogliamo ricordarne alcune tra le più significative per far comprendere come la radio entri a far parte della vita di ogni persona, trattandone alcune volte l’aspetto sentimentale, altre volte la vita sociale evidenziandone dei disagi, altre volte invece semplicemente facendo compagnia, portando la mente verso pensieri piacevoli...

Già con “Musica ribelle” nel 1976 Eugenio Finardi aveva cominciato a parlare di radio, e parlando di una certa Anna ci dice che…
…ascolta la sua cara radio per sentire
un po’ di buon senso e voci piene di calore
e le strofe languide di tutti quei cantanti
con le facce da bambini e con i loro cuori infranti.

E chi a 18 anni non ha bisogno di sentire delle voci calde, parole di buon senso e struggersi ascoltando quelle canzoni che fanno infrangere i cuori.
“Canzoni alla radio” brano del 1995 degli Stadio parla di come nasce per caso una canzone, ascoltando la radio…
con gli spot sono bravi a venderci i sorrisi,
e noi davvero chissà chi lo sa con quale voce parlare,
e così, così per caso nasce una canzone ...
E' la più bella di tutte,
si stacca piano dal cuore.
E' la più bella di tutte,
è una canzone d'amore.
E poi spiegano perché hanno inventato la radio, per…
le gite all'aperto,
i vestiti di seta,
le corse in bici sotto al cielo blu...
Un immagine bellissima, sole, natura spensieratezza e tanta voglia di vivere.
Lucio Dalla, nel 1990 con la sua “Le rondini” invece preferirebbe entrare dentro i circuiti della radio per volare lontano:
Vorrei entrare dentro i fili di una radio
e volare sopra i tetti delle città.
Incontrare le espressioni dialettali,
mescolarmi con l’odore del caffè.
Fermarmi sul naso dei vecchi
mentre leggono i giornali
e con la polvere dei sogni volare e volare
al fresco delle stelle, anche più in là.
Essere parte dell’etere e poter vivere in simbiosi con tutti, non è forse un bel sogno!
A livello internazionale i Queen nel 1984 incisero la canzone “Radio Ga Ga” che riprendendo il tema di “Video killed the radio star” dei Buggles, del 1979, che parlava di una stella della radio, un nome famoso, che perde popolarità con l’avvento dell’era della musica da vedere o meglio ancora, che la radio viene uccisa dal mondo delle immagini (famosi sono alcuni fotogrammi del video dei Buggles in cui si vedono esplodere delle radio, immagini riprese più tardi anche dai Duran Duran in un loro video).
“Radio Ga Ga” parla di come il video sta prendendo il posto dell’ascolto radiofonico e Freddy Mercury e compagni in quell’occasione si auguravano…
Speriamo che tu non ci lasci mai, vecchia amica
Abbiamo bisogno di te come di tutte le cose buone
Quindi rimani perché
Potremmo sentire la tua mancanza
Quando saremo stufi di tutti questi video
Hai fatto il tuo tempo, hai avuto il potere
Devi ancora vivere il tuo momento d'oro
Rad
io.
Lunga vita alla radio...

Gli O.R.O. nel 1996 con “Onde radio” parlano della radio nata contro l’odio e solo per amore:
Onde radio, onde radio nuove
Onde solo per amore
Onde radio che parlano di libertà
Dove il mondo non cambia mai
Una voce per chi microfoni non ha
E ha bisogno di urlare come noi…

E nel 2004 con “Con la radio in sintonia” lo stesso gruppo faceva una riflessione:
Quando sfiori il mondo con la radio in sintonia
se guardi nella Luna vedi il Sole…
La radio ti lascia libero di pensare, di provare sensazioni, di osservare anche i riflessi e le nuance.
Ma chiudiamo questo excursus tra le canzoni che parlano di radio, che ci auguriamo possa essere ampliata con altri estratti di canzoni da parte degli assidui ascoltatori di Radio Studio Centro – Consorzio Radiofonico Siciliano, con quello che è la canzone simbolo, l’inno delle prime radio libere italiane.
Era l’anno 1976 ed Eugenio Finardi scriveva il testo de “La radio” che parla di quello che stava succedendo in Italia in quel momento, la nascita delle prime radio libere, ma libere veramente, testo che racchiude in se quello che è il vero significato di fare e ascoltare la radio:
Quando sono solo in casa e solo devo restare
per finire un lavoro o perché ho il raffreddore
c’è qualcosa di molto facile che io posso fare
accendere la radio e mettermi ad ascoltare.
Amo la radio perché arriva dalla gente
entra nelle case e ci parla direttamente
se una radio è libera ma libera veramente
piace anche di più perché libera la mente.
Con la radio si può scrivere leggere o cucinare
non c’è da stare immobili seduti a guardare
forse è proprio quello che me la fa preferire
è che con la radio non si smette di pensare.
Amo la radio perché arriva dalla gente
entra nelle case e ci parla direttamente
se una radio è libera ma libera veramente
piace anche di più perché libera la mente.

Viva la radio!

Salvo Rallo

sabato 28 febbraio 2009

Una lettera che ci ha fatto piacere leggere...



Qualche tempo fa, una mia amica e collega mi parlò di una radio locale che aveva avuto modo di ascoltare una domenica, durante una gita nel palermitano.
Mi disse che si trattava di una radio che trasmetteva prevalentemente musica, molto bella, intervallata da jingle, ma che aveva avuto modo di ascoltare anche la parte finale di una trasmissione d’informazione che conteneva parecchi servizi giornalistici molto interessanti, che la colpirono molto.
Dall’ascolto percepì che dietro quella musica, quelle trasmissioni, vi era tanta professionalità e tanto buon gusto.
Io abito in provincia di Trapani e sono un’assidua ascoltatrice, da sempre, della radio così incuriosita le chiesi il nome per poterla ascoltare da casa o dal lavoro.
Mi disse il nome: Radio Studio Centro Consorzio Radiofonico Siciliano!
Rimasi senza parole perché subito mi venne in mente che quando abitavo in un paesino dell’entroterra palermitano, dove mio padre svolgeva servizio nella locale stazione dei carabinieri, nei lunghi pomeriggi che trascorrevo a casa, ascoltavo proprio Radio Studio Centro da Marineo.
Anche in quegli anni, tra il 1986 e il 1989 questa emittente era molto innovativa, si ascoltava buona musica e degli ottimi programmi d’intrattenimento.
Telefonavo spesso per richiedere musica e così ho avuto modo di conoscere Giuseppe (Spinella n.d.r.), ho avuto modo di parlare con Salvo (Rallo n.d.r.) direttore della radio e con una bella voce, ho conosciuto “Enne al quadrato” ovvero i simpatici Nuccio e Nino (Benanti e Di Sclafani n.d.r.) che mi facevano divertire, con le loro trasmissioni piene di umorismo e buona musica e anche Don Pino che ricordo curava delle interessanti trasmissioni religiose.
Quei tre anni sono stati bellissimi, avevo tanti amici e ora ho tanti bei ricordi e tra questi sicuramente c’è anche Radio Studio Centro. Fin dai primi momenti in cui ho ascoltato questa frequenza ho notato che oltre ad un segnale corposo e pulito si poteva ascoltare musica diversa da quella trasmessa da altre stazioni radio ricevibili in zona.
Era la mia radio del cuore e ora che sentivo la mia amica parlarne così entusiasta avevo l’impressione, dopo vent’anni, di ritornare alla mia giovinezza, alla spensieratezza di quegli anni e tanti bei ricordi mi tornavano alla memoria. Così ho raccontato tutto alla mia amica.
L’indomani, tornati al lavoro, abbiamo cercato in Internet, con il motore di ricerca, Radio Studio Centro Consorzio Radiofonico Siciliano e ci siamo imbattuti sul sito dell’emittente www.radiostudiocentro.it e sul blog http://radiostudiocentro.blogspot.com, abbiamo mandato una mail per sapere se fosse possibile ascoltare la radio on line e abbiamo avuto una celere risposta, che sarà possibile ascoltare la radio on line, dal sito della stessa, a breve appena sarà disponibile il collegamento col provider.
Il mio cuore ha esultato perché avevo ritrovato “Radio Studio Centro - Consorzio Radiofonico Siciliano” e per questa gioia oggi sto scrivendo la mia esperienza, dando così il mio contributo di memoria.
Sicuramente col passare degli anni la Radio sarà migliorata, spero che non si sia del tutto commercializzata come le tante altre radio che si possono ascoltare.
Per il momento concludo questa mia lettera con il piacere di aver ritrovato una parte di me stessa.
Vorrei che stringeste i tempi per mettere la Radio on line per poterla finalmente riascoltare…

Un abbraccio affettuoso e a presto.

Francesca

mercoledì 7 gennaio 2009

Radio ad alta definizione

La maggior parte dei consumatori probabilmente sa che stiamo passando a un formato di televisione digitale chiamato tv ad alta definizione, o Hdtv. Poche persone sanno invece che ne esiste una controparte audio, la radio Hd.
Come suggerisce il nome, il formato si propone di offrire grandi miglioramenti nella qualità e una moltitudine di nuovi servizi. Ma, allo stesso modo della tv digitale, anche la realtà della radio ad alta definizione si rivela molto al di sotto delle attese.
Come i suoi cugini digitali, l'Xm satellite radio e la Sirius satellite radio, la radio Hd si affida ad attrezzature speciali per produrre suoni migliori di quelle delle normali trasmissioni analogiche.
L'Hdfm offre una qualità quasi da Cd, grossomodo paragonabile a quella delle emittenti satellitari americane Xmo Sirius, mentre l'Hdam dovrebbe avvicinarsi alle normali trasmissioni Fm, secondo i suoi promotori.
Ma le uniche stazioni Am digitali che sono riuscito a trovare non offrivano altro che chiacchiere. Tanto le stazioni Am che quelle Fm sono fortunatamente libere da disturbi e sibili, ma se il segnale è debole il suono si spezzetta come una conversazione via telefonino da una zona non coperta.
A differenza di Xm e Sirius, la radio Hd è gratuita e aperta a tutti coloro che posseggono un'attrezzatura in grado di riceverla. Ho provato due diversi sistemi, il Polkaudio I-Sonic, che è in grado di ricevere il servizio Xm, e il più economico Radioshack Accurian Tabletop Hd radio.
Come prevedibile, l'I-Sonic (599 dollari) offre un sound migliore ed è più efficace nel captare segnali deboli. Ma le persone vorranno spendere per questi costosi apparecchi, solo per una qualità del suono superiore? Ne dubito. Nel caso della radio satellitare, è la programmazione, non una migliore qualità audio, che giustifica una spesa di 12,95 dollari al mese. Ahimè, la radio ad alta definizione, almeno quella che esiste oggi, corrisponde per lo più a quel vasto deserto di quella tradizionale, con stazioni che propongono un repertorio piuttosto limitato espresso in pochi, ripetitivi formati.
Dal momento che il broadcasting digitale impiega la banda in modo molto più efficiente delle trasmissioni analogiche, sullo spettro assegnato a un'unica stazione radio analogica è possibile far passare due e a volte tre canali digitali. Ma purtroppo sono poche le emittenti che stanno sfruttando questa opportunità. Nell'area di Washington, sono 18 le stazioni che trasmettono in alta definizione e di queste solo la metà offre un secondo canale. Mi ha felicemente sorpreso vedere che la American University ha trovato una seconda casa per la musica country americana, che aveva bandito dalla sua radio Wamu-fm, ma mi ha deluso scoprire che la radio Weta-fm (emittente della regione di Washington, ndr) non abbia fatto altrettanto per la musica classica.
Le stazioni, che sono sul punto di avviare una importante campagna pubblicitaria per promuovere la radio Hd, promettono per il futuro una varietà di servizi, tra cui informazioni in tempo reale sulle canzoni e i cantanti, programmazione on demand, e la possibilità di registrare i programmi in modo automatico. Ma per ottenere queste funzionalità già oggi, si deve sottoscrivere un abbonamento a una radio satellitare.
Radio Hd
Come qualunque altra nuova tecnologia di intrattenimento, ovviamente anche la radio Hd deve affrontare alcuni ostacoli. È difficile attirare ascoltatori se non si dispone di molti contenuti e di lettori economici, ma senza un'audience importante nessuno vuole fornire i contenuti o produrre le radio. Xme Sirius stanno spendendo a piene mani i capitali dei loro azionisti per creare un mercato, ma la radio digitale non ha finanziatori (…).

Stephen Wildstrom

(Copyright BusinessWeek ) tratto da 'Il Mondo' (Digital-sat.it ) e da "Giornaleradio" - anno 1, n. 3, pg. 10

martedì 23 dicembre 2008

Regalo di Natale

REGALO DI NATALE

Quest’anno ti voglio regalare
un Natale come quelli di una volta,
con l’angelo che sulle ali porta
l’annuncio che sempre fa esultare!

Vorrei ci fosse anche un po’ di neve
ma leggera come zucchero filato
perché nel paesaggio imbiancato
il mondo sembri candido e più lieve.

Vorrei un cielo di morbido velluto
con lassù una cometa scintillante
e di stelle un corteo danzante
perché nessuno si senta più sperduto.

Poi gente comune, pecore e pastori
Campane nella notte rintoccanti
e su di noi leggera come manti,
la musica che scioglie ogni dolore.

Infine per te ecco… Una culla
dove poggiare il tuo ferito cuore
là sulla paglia vicino al Redentore
che ti sussurra “Non temere nulla”!


Emanuela Fimiani

1998
_______



Non riusciamo ad immaginare un Natale senza un vero augurio:
che la festa più bella dell'anno porti nei vostri cuori pace, amore e serenità.
Per chi è malato o è solo... possano le stelle vegliare su di voi e la luna custodire i vostri sogni.
Ed infine un augurio per il nuovo anno:
il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni.
Quindi non smettete di sognare… il futuro vi appartiene!

Auguri di Buon Natale e di un Felice 2009 pieno di successi!
Radio Studio Centro – Consorzio Radiofonico Siciliano
(Due Erre Italia Group)

domenica 30 novembre 2008

Affinità di intenti, reciproca stima e considerazione!

A poco più di trent'anni dall'esordio delle radio libere, ci siamo resi conto che la società è cambiata e oggi ci chiede un resoconto di quella stagione, di quella “fantastica avventura” che ci ha visto partecipi assieme a migliaia di altri appassionati di radio in tutta Italia. L'idea di mettere in Rete questo Blog non è quindi un’operazione vintage, anche se inevitabilmente il ricordo delle avventure, delle conquiste legate alla radio è dominante; ma è l’unico modo per parlare della nostra storia, della storia della nostra nazione, attraverso l’avventura chiamata Radio. Parlando anche di tutte quelle persone che hanno legato il loro destino a questo affascinante fenomeno...
Abbiamo iniziato a parlare di quegli amici che sono stati importanti per la crescita della nostra emittente e continueremo a farlo, perché è importante ricordare chi ci ha sostenuto e continua a farlo. Perché l’Etere è una vera passione, un vero culto, e molte persone hanno dedicato gran parte della loro vita, del loro prezioso tempo, rinunciando a divertimenti, trascurando la propria famiglia, per far vedere o far ascoltare qualcosa di diverso al pubblico. Per rendere la gente sempre più libera, per essere più informata, per essere in condizione di pensare con la propria testa, per avere un proprio giudizio, per esprimere le proprie scelte e le proprie opinioni, questo grazie ai tanti mezzi di comunicazione oggi disponibili.

Giuseppe Schilleci è l’amico di cui vogliamo parlarvi. “Pino” per gli amici praticamente è un genio dell’elettronica, lui modesto per com’è, dice che non è vero, ma noi possiamo solo confermarlo. Ma Pino non è solo questo, è una bella persona, seria, piena di bontà e altruismo, un signore di altri tempi. Sempre disponibile a dare una mano a chi chiede aiuto e collaborazione. Come si lega la sua storia con Radio Studio Centro – Consorzio Radiofonico Siciliano è semplice da spiegare. Inizia la sua attività lavorativa a Marineo negli anni settanta come radiotecnico. Ben presto la sua bravura viene riconosciuta da tutti, non solo a Marineo ma anche nei centri vicini. Nel 1976 nascevano le prime radio e televisioni libere locali. La radio era già in funzione nella nostra cittadina, mentre mancavano i segnali delle televisioni locali. Proprio da questa constatazione partì l’interesse di Pino verso questo nuovo mondo che si affacciava all’orizzonte. La sua genialità fece il resto, trovando terreno fertile anche in altre persone che chiamò a collaborare con lui. Partecipando all’installazione del traliccio in montagna per la ripetizione del segnale della prima emittente radiofonica provinciale che aveva sede a Marineo, progettò in che modo poteva offrire alla gente la possibilità di vedere i tanti canali televisivi che trasmettevano nella città di Palermo e che non erano visibili nella zona di Marineo. Come per la radio, sino a quel momento arrivava solo il primo e il secondo canale della RAI. Pino fece quindi la scommessa di dare la possibilità di vedere altre programmazioni televisive. Grazie alla sua idea di libertà, mise a disposizione le sue conoscenze di elettronica, per costruire, in sinergia con una ditta elettronica di Palermo, delle apparecchiature di alta frequenza, chiamati “ponti caldi”, che in pratica erano dei ripetitori banda-banda. Delle apparecchiature da installare in montagna che ricevevano il segnale con una semplice antenna, come un normale televisore, da Monte Pellegrino a Palermo o Monte Cammarata ad Agrigento, ritrasmettendolo in un'altra banda, spesso in fuori banda cioè in una frequenza non vedibile con un normale apparecchio televisivo e questo per avere un segnale più pulito. Pino aveva creato dei ponti di trasferimento come c’è ne sono tanti oggi in commercio, senza l’utilizzo di ricevitori, modulatori e amplificatori che in quel tempo non erano facilmente reperibili, perché eravamo solo agli albori di questo nuovo ed entusiasmante fenomeno chiamato radio e televisione libera. Trasmettendo con pochissima potenza e in fuori banda, il “genio” progettò dei convertitori-amplificatori che di fatto convertivano il segnale, riportandolo sulle frequenze che utilizzano i ricevitori delle televisioni, amplificandolo per poter essere visto senza alcun disturbo. Il progetto ebbe un grande eco e moltissime persone ebbero la possibilità di vedere i film più recenti, i concerti dei cantanti famosi, gli spettacoli registrati dal vivo, potendo partecipare ai ricchi giochi a premi che le televisioni locali trasmettevano, assieme a tutte quelle trasmissioni di informazione e cultura locale. Tutte trasmissioni impensabili per quei tempi di monopolio radio televisivo.
Nel 1985, quando progettammo di installare il nostro ripetitore non ci pensammo due volte a contattare Giuseppe Schilleci per avere dei consigli. Sicuramente con la sua esperienza, la sua preparazione, poteva aiutarci a realizzare nel migliore dei modi il ripetitore per la nostra radio. Ci dette lezione sulle antenne, sui tralicci, sui box da realizzare per ospitare le apparecchiature, sull’areazione degli stessi e su tante cose che in tanti anni di esperienza in montagna aveva imparato. L’esperienze di tanti anni di duro lavoro messe a disposizione di noi giovani ragazzi che avevamo intenzione d’intraprendere questa nuova avventura. Individuò anche il sito dove poter costruire il nostro box, un po’ più piccolo del suo, ma come egli stesso ci promise, tale da poterci entrare in piedi, perché chi va in montagna per lavorare sui ripetitori deve avere il giusto spazio. Infatti i box dei concorrenti, erano delle cabinette alte meno di un metro e per poterci lavorare era necessario stare in ginocchio o peggio ancora sdraiati per terra; e in aperta campagna se in estate poteva anche andare bene, in inverno, con la pioggia o la neve, erano guai seri. Pino è stato ed è tutt’oggi disposto ad ogni sacrificio per far rimanere in funzione tutte le apparecchiature a lui affidate nel corso degli anni da tante televisioni libere, sfidando ora le intemperie, ora il grande caldo. Non curandosi dei giorni di festa o dell’alternarsi del giorno e della notte. Tutto deve essere sempre perfettamente funzionante, il resto non esiste o meglio non può esistere, perché chi come Pino si occupa dell’Etere è sicuramente una persona particolare, un sognatore legato al cielo, non facilmente comprensibile da chi è lontano da questo mondo.
Fortunatamente, Pino sino ad oggi è stato con noi in tutte le battaglie che abbiamo dovuto sostenere. A volte complicate, come quando siamo stati vittime di furti o di sabotaggi per impedirci di trasmettere; e per far ripartire il segnale abbiamo utilizzato delle apparecchiature di riserva e la tanta esperienza di Pino. A volte più semplici, si fa per dire, come quando i fulmini hanno bruciato il ripetitore e abbiamo visto operare in montagna il nostro amico, con pochi attrezzi di fortuna, per riparare il guasto e farci ripartire subito. A conclusione, crediamo che la filosofia di vita per chi fa radio o televisione sia proprio che se qualcosa va storto non ci si deve abbattere perché con l’aiuto di un amico fidato tutto funziona e funzionerà sempre.
Grazie al nostro amico più fidato! Pino Schilleci, domani ci vedremo ancora in montagna perché ci saranno tantissime altre fantastiche avventure radiofoniche da compiere!

Salvo Rallo

venerdì 31 ottobre 2008

Ricordi che affiorano, nostalgia per i tempi che furono…

Il mondo al tempo delle prime radio e TV libere, a metà degli anni '70, era paragonabile alla conquista del west. L'etere era il west da conquistare e molti di noi erano i pionieri di questa conquista. Per i giovani di oggi è molto difficile riuscire ad immaginare quello che è successo in quegli anni, quel fenomeno rivoluzionario che cambiò la nostra vita. Chi ha meno di trenta anni, è nato e cresciuto con la radio e la televisione commerciale, con la televisione a colori, con mille canali di ogni genere, ascoltabili e vedibili con decine di mezzi diversi. Sembrerebbe che tutto fosse sempre esistito, ma facendo un passo indietro e ritornando al 1974, in Italia vi era una sola radio e una sola televisione, la RAI. Bisognerà aspettare il 1976 per iniziare a parlare del fenomeno delle “radio libere” e di quanti lo hanno reso possibile.
Raggiunta la nostra età è spontaneo ricordare la giovinezza, i ricordi affiorano e la nostalgia per i tempi che furono, fa da padrona. Vogliamo iniziare a parlare di quelle persone, che con la loro passione, la loro dedizione, la loro preparazione; perdendo ore, giornate, distruggendo le loro auto per arrivare in cima alle montagne per trasmettere quei segnali tanto auspicati dalla società di quel tempo e ai quali oggi ci siamo quasi assuefatti, hanno permesso che la sfida di quegli anni si trasformasse in realtà. Noi parleremo solo di quelle persone che hanno gravitato e gravitano ancora oggi attorno alla nostra Radio Studio Centro – Consorzio Radiofonico Siciliano, ma parlando di loro, della loro esperienza, potremo ampliare il discorso e parlare di tutti quei pionieri dell’etere che hanno cambiato il volto della nostra Italia, affermando un diritto sancito dalla costituzione, ovvero la libertà di espressione delle proprie idee con qualunque mezzo disponibile.
Iniziamo a parlare del compianto Salvatore Muratore, tecnico di alta frequenza, scomparso alcuni anni fa in un incidente avvenuto in una stazione ripetitrice di Monte Pellegrino a Palermo, di cui nessuno oggi parla, ma che a nostro parere dovrebbe essere sempre ricordato. Iniziò la sua attività a Marineo, un centro che dista 25 km da Palermo, che ha sempre avuto un ruolo rilevante nel settore radiofonico, dove, nel 1976, nacque la prima emittente radiofonica provinciale siciliana; molti di noi in quegli anni iniziarono con lui l’esperienza radiofonica come speaker.
Nel 1980 nacque la nostra radio, Radio Studio Centro, trasmetteva come emittente zonale sulla frequenza dei 90,00 Mhz, con un trasmettitore che avevamo autocostruito e una antenna sul tetto della nostra sede che ci permetteva di raggiungere la zona compresa tra Marineo e Misilmeri. Come si incrocia la storia di Totò Muratore con quella di Radio Studio Centro è facile da spiegare. Nel 1982 per problemi di ordine tecnico abbiamo richiesto una sua consulenza e lui senza problemi iniziò ad occuparsi dell’alta frequenza della nostra emittente. Era così tanto l’amore per quella professione e la consapevolezza di poter dare un contributo con la sua arte, che non badò al fatto che eravamo coloro i quali eravamo fuoriusciti dalla sua radio per farne un’altra, anzi prese a cuore questa nuova creatura che nel frattempo cresceva.
Nel 1985, con un nuovo assetto societario, Radio Studio Centro – Consorzio Radiofonico Siciliano intendeva estendere la propria zona di copertura a sud - est della provincia di Palermo e in zone della stessa città. Occupandosi di alta frequenza, cioè della produzione e della installazione di apparecchiature per la trasmissione dei segnali in FM, ci affidammo a Totò per la realizzazione del ripetitore. Totò Muratore era un nostro compaesano, lo conoscevamo sin dai nostri esordi radiofonici, ci ha visto crescere prima come speaker e poi come proprietari della nuova radio. Era preparato e molto professionale in questo lavoro, caratteristiche impensabili in quei tempi dove andava di moda il fai da te. Ci propose di sdoppiare la frequenza, lasciando il primo segnale sui 90,00 Mhz in trasmissione da Marineo centro e di accendere una nuova frequenza sui 102,500 Mhz in montagna, in contrada Costa Zita. Le apparecchiature che ci consigliò di installare erano all’avanguardia. Mentre quasi tutte le radio avevano un collegamento in Banda e cioè sulla frequenza 88-108 Mhz oppure, nel migliore dei casi, in fuori banda tra 52 e 68 Mhz, noi installammo un ponte professionale CBM a 1 Ghz sulle frequenze che oggi sono usate dai telefonini, sugli 800-900 Mhz. Il risultato fu stupefacente, ci ascoltavamo ovunque, abbiamo ricevuto delle relazioni di ascolto, che ancora oggi conserviamo gelosamente, dalla Campania, dall’Emilia Romagna e perfino dalla lontanissima Svezia. A contribuire al nostro successo fu anche un processore audio, uno storico Hiletron che lo stesso Totò ci fece acquistare perché, in anticipo sui tempi, come ci disse allora, una radio che si ascolta bene, con un segnale corposo, è più seguita e quindi vincente.
Ma la storia stava arrivando al triste epilogo. Era il 1987, a causa di un guasto al trasmettitore sui 90,00 Mhz pensammo che era giunto il tempo di fare un grande passo, cioè di allargare ancora il nostro bacino d’utenza verso la Città, sfruttando proprio quella storica frequenza. Era un venerdì di fine marzo, portammo l’apparecchiatura da Totò per ripararla e per porre le basi al nostro progetto. Ci saremmo rivisti, per avere il trasmettitore riparato e per pianificare quel tanto auspicato ampliamento della zona di copertura il mercoledì successivo, il primo di aprile, cioè dopo l’impegno che aveva preso con l’emittente Punto Radio che doveva trasmettere il suo segnale in Città. Chiedemmo a Totò, perché sapevamo pieno di lavoro in quanto l’eco della sua professionalità era nota in tutta la Sicilia e anche fuori, di non farci lo scherzo del pesce di aprile di non ripararci il trasmettitore. Lui era anche uomo di scherzo e si raccontavano parecchi aneddoti che lo riguardavano; tra tutti, quello della giornata in pieno inverno, con la neve in montagna, che venne scelta per installare delle antenne. Sul traliccio alto 25 metri, ci salì con la sigaretta in bocca e gli occhiali da sole, le antenne sulle spalle, dicendo alle persone che si trovavano con lui, preoccupate che quella non era la giornata ideale per lavorare in montagna, che proprio quella era la giornata ideale per quel tipo di lavoro.
Ma arriviamo a lunedì 30 marzo 1987, alle ore 20 ricevemmo una telefonata che ci annunciava la triste notizia… Totò Muratore era morto! La vita, a volte gioca brutti scherzi. A 32 anni morire folgorato a Monte Pellegrino, per una banale disattenzione, mentre esegui il tuo tanto amato lavoro di radiotecnico è una beffa alla vita. Chissà quante cose avrebbe potuto ancora fare Totò negli anni a venire, sia nella sua vita, sia nel settore radiofonico, sia per la nostra Radio. Il primo di aprile, quel pesce d’aprile Totò c’è lo fece, l’appuntamento con noi lo mantenne ma con lui siamo stati al suo funerale. Una nota, ovvero un sordo e cupo segnale si levò in quel momento da tutte le radio libere per dare l’ultimo saluto a chi aveva dato la sua vita per quell’amore incommensurabile chiamato Radio.
Salvo Rallo

martedì 30 settembre 2008

La radio cambierà?

La radio cambia! Dopo parecchi tentativi sembra che stia per arrivare nel nostro paese lo standard digitale che cambierà il modo di ascoltare la radio. Pubblichiamo un articolo tratto da “Sabato Sera online” che parla dello standard “DMB”.

‹‹ Anche in Italia sta per diffondersi la radio digitale: è iniziata a Bologna la sperimentazione del nuovo standard “DMB” (un’evoluzione del vecchio “DAB”) che permetterà a tutte le attuali radio analogiche di trasmettere il segnale nella nuova tecnologia. La sperimentazione portata avanti da RaiWay coinvolge, oltre alla RAI, 19 radio locali.
Cos’è, e come si ascolterà la nuova radio digitale? Il “DMB” permette di diffondere oltre all’audio anche altri dati: testo, grafici e immagini. E’ per questo motivo che viene definita “Visual Radio”. Per ascoltarla bisogna però dotarsi di nuovi ricevitori digitali.
Le possibilità della radio digitale sono ancora tutte da scoprire, in estrema sintesi possiamo elencarne alcune:
1) Qualità cd, uniforme per tutte le emittenti, senza più avere problemi interferenziali.
2) Maggiore copertura del segnale (pluriprovinciale o regionale).
3) Possibilità di bloccare e riascoltare la trasmissione quando si vuole: ripartendo dall’inizio del programma o del brano musicale.
4) Possibilità di associare al flusso audio dati e immagini, sia inerenti a quanto si sta ascoltando, oppure totalmente diversi.In questa prima fase della sperimentazione i ricevitori digitali non sono ancora diffusi nei negozi di elettronica. I nostri ascoltatori interessati alla Visual Radio che vogliano diventare “pionieri dell’ascolto digitale” possono acquistare i ricevitori solo on-line ››.

domenica 31 agosto 2008

1^ edizione di " Radio Studio Centro Award"… il successo è alla portata di tutti!

Radio Studio Centro - Consorzio Radiofonico Siciliano, organizza la 1^ edizione di " Radio Studio Centro Award" manifestazione ideata per dare spazio e visibilità a tutti gli artisti siciliani che vivono per la musica ma non hanno la possibilità di far ascoltare i loro brani al vasto pubblico. Alla 1^ edizione di " Radio Studio Centro Award" possono iscriversi tutti quei cantanti o gruppi musicali che presentano dei brani inediti da far ascoltare al vasto pubblico radiofonico e della Rete.
Gli artisti parteciperanno ad una vera e propria gara canora che si svolgerà nel periodo invernale sulle frequenze di Radio Studio Centro - Consorzio Radiofonico Siciliano e sui siti web della stessa emittente. I cantanti o i gruppi musicali avranno un loro spazio di esibizione e di presentazione.
Il meccanismo di votazione sarà molto semplice e verrà utilizzato anche il web; il vincitore del premio sarà scelto da chi segue la musica e ascolta Radio Studio Centro - Consorzio Radiofonico Siciliano.
A conclusione della manifestazione canora verrà organizzata una serata dedicata al premio e gli artisti potranno esibirsi dal vivo proponendo il loro brano; in quell’occasione verrà proclamato il vincitore che riceverà una borsa di studio in denaro oltre al 1° Trofeo “Radio Studio Centro Award".
Tutti gli artisti in competizione avranno la possibilità di veder inciso il loro brano su un CD raccolta edito da Radio Studio Centro - Consorzio Radiofonico Siciliano e dalla stessa distribuito. Per iscriversi alla manifestazione basta inviare una mail a: info@radiostudiocentro.it specificando il nome del cantante o del gruppo, i contatti telefonici e la mail, in modo da poter recapitare i moduli da compilare e inoltrare alla Radio per l’iscrizione che dovrà avvenire entro e non oltre il 31 Ottobre 2008. E’ necessario corredare l’iscrizione da una registrazione, in qualsiasi formato audio, del brano che parteciperà alla gara.
Ad iscrizione conclusa, verranno comunicati sul sito dell'emittente e sul Blog i nominativi dei cantanti e dei gruppi musicali che hanno presentato l'iscrizione e che parteciperanno al premio. Non perdete quindi questa occasione, con " Radio Studio Centro Award" il successo è alla portata di tutti!