Sicuramente non era nelle nostre intenzioni inaugurare l’inizio
di questo nuovo anno del Blog della Radio, con la triste notizia della perdita
di un grande artista del mondo della musica: Pino Daniele.
Un dispiacere per tutti coloro che, anche se non nel
settore, vivono di musica.
La musica spesso diventa la colonna sonora della nostra
esistenza; momenti belli, tristi, o di semplice passaggio, soventemente sono accompagnati
da dei motivi musicali, e quelli delle canzoni di Pino Daniele si sono
incrociati tantissime volte con l’esistenza di molte persone e anche con la
mia. La sua musica c’era negli anni ottanta quando iniziavo l’avventura della
radio; o negli anni duemila quando sulle note di “Yes I know my way” (diffusa su
di un pullman dell’azienda dei trasporti di Palermo), ho “vissuto” un giorno
molto importante della mia vita...
Non siamo avvezzi nel fare necrologi o meglio, come si dice
in gergo giornalistico, coccodrilli; ma se per la recente dipartita di Pino Mango,
l’8 dicembre 2014, non abbiamo voluto scrivere nulla, per Pino Daniele invece vogliamo
farlo!
Ieri sera 4 gennaio 2015 è morto a Roma, stroncato da
un infarto, Pino
Daniele. Il cantautore napoletano avrebbe compiuto 60 anni il 19 marzo.
La vita del cantante per come ha detto oggi il suo medico “era
appesa a un filo e lui lo sapeva bene. Ogni giorno era un giorno di vita in più
guadagnato. Purtroppo, la fine era nell'evoluzione stessa della malattia”.
Musicalmente è stato un cantautore importantissimo nel
panorama musicale italiano e non solo.
Ha saputo creare dal nulla un genere, un sound, che poi è
stato ripreso anche da altri importanti cantautori italiani. La fusione di
generi che partendo dalla tradizionale melodia napoletana si proietta in tutto
il mondo (in Africa, in Oriente e anche nel Sudamerica) con innesti di Jazz,
Blues americano, Pop e Rock.
Giuseppe Daniele nasce nei bassifondi della sua amata e
martoriata Napoli il 19 marzo del 1955.
Il suo esordio avviene nel 1977 con il disco Terra Mia e il
brano “Napule è” che diventa il manifesto della speranza e delle disillusioni
di una intera generazione. Ma molte sono le canzoni di successo firmate da
questo artista, tutte con degli importanti testi presi dalle emozioni e dal
contatto con la sua gente; e con la musica mai messa in secondo piano rispetto
al testo stesso.
Nel 1979 “Je so' pazzo”, “Putesse essere allero”; da Nero a
metà del 1980, “A me me piace 'o blues” e “Quanno chiove”; nel 1981 da Vai mò
brani come “Yes I know my way”; nel 1991 da Un uomo in blues la celeberrima
“O scarafone”; e questo solo per citare alcune delle canzoni più conosciute del
grande Pino, che ha saputo ben armonizzare testi importanti, con della
bellissima musica, in un sound che usa il napoletano, l’italiano e l’inglese.
Nel 1980 Pino Daniele ebbe l’onore di aprire il concerto milanese di Bob Marley, ma tantissime sono state nel corso degli anni le collaborazioni dell’artista napoletano con i nomi noti del panorama musicale mondiale. Chick Corea, Eros Ramazzotti, Ralph Towner, Jovanotti, Yellow Jackets, Francesco De Gregori, Ron, Fiorella Mannoia, Danilo Rea, Mel Collins, e non da ultimo Pat Metheny.
Intensa è stata la collaborazione con l'amico Massimo Troisi, anch’egli napoletano, con il quale condivideva tante passioni e purtroppo, un “cuore pazzo”; per lui scrive le colonne sonore di Ricomincio da tre (del 1981), Le vie del signore sono finite ( del 1987), e poi la bellissima “Quando”, scritta a quattro mani con l’amico di sempre per Pensavo fosse amore e invece era un calesse (del 1991).
Nel 1980 Pino Daniele ebbe l’onore di aprire il concerto milanese di Bob Marley, ma tantissime sono state nel corso degli anni le collaborazioni dell’artista napoletano con i nomi noti del panorama musicale mondiale. Chick Corea, Eros Ramazzotti, Ralph Towner, Jovanotti, Yellow Jackets, Francesco De Gregori, Ron, Fiorella Mannoia, Danilo Rea, Mel Collins, e non da ultimo Pat Metheny.
Intensa è stata la collaborazione con l'amico Massimo Troisi, anch’egli napoletano, con il quale condivideva tante passioni e purtroppo, un “cuore pazzo”; per lui scrive le colonne sonore di Ricomincio da tre (del 1981), Le vie del signore sono finite ( del 1987), e poi la bellissima “Quando”, scritta a quattro mani con l’amico di sempre per Pensavo fosse amore e invece era un calesse (del 1991).
“Scrivo canzoni perché non riesco altrimenti a dire quello
che sento. Cerco di non scrivere testi, ma poesie d’amore. Parole e musica
nascono assieme. È roba che fa da sempre parte della mia vita. In questo suono
a tratti mediterraneo, io e i miei ci riconosciamo. Napoli è molto vicina
all’Africa e anche all’America” diceva Pino Daniele.
La sua ultima esibizione è stata la notte di Capodanno, per
lo spettacolo in attesa del nuovo anno, in diretta da Courmayeur. Lo abbiamo
visto uscire da quella porticina in fondo al palcoscenico, quasi ad uscire dallo
spettacolo della vita.
Oggi vogliamo ricordarlo con tutta la sua musica che
rimarrà sempre nei nostri “cuori”.
Ciao Pino, con te ne va uno dei più grandi artisti della canzone napoletana, italiana o meglio mediterranea!
Salvo RalloCiao Pino, con te ne va uno dei più grandi artisti della canzone napoletana, italiana o meglio mediterranea!